Inferno

Venerdì 26/11 ore 18:30

«Per me si va ne la città dolente / per me si va ne l’etterno dolore,

per me si va tra la perduta gente../..Dinanzi a me non fuor cose create

se non etterne, e io etterno duro. / Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate». (Inf. III, vv. 1-9)

Roma celebra Dante, nel settecentenario dalla sua morte, con una grande mostra internazionale «Inferno», curata da Jean Clair, in uno spettacolare allestimento che trasformerà le Scuderie del Quirinale in sorprendenti e inimaginabili gironi danteschi.

La mostra «Inferno» si propone di condurre il visitatore negli Inferi danteschi, così come lo stesso “Sommo Poeta” l’immaginò, la mostra tenterà di raccontare come l’iconografia e il pensiero del concetto di “inferno” e dannazione fu visto, sentito ed interpretato dai Grandi pittori e artisti nel corso delle varie epoche, dal Medioevo ai nostri giorni.

Un ambizioso progetto, alle Scuderie del Quirinale, dedicato a Dante Alighieri nell’anno delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte, quello ideato dal curatore della mostra, lo storico dell’arte Jean Clair, di trasporre attraverso un percorso allegorico il tema dantesco dell’ “Inferno” in terra nelle sue molteplici manifestazioni, come l’odio, la guerra, lo sterminio, l’alienazione e la pazzia, avvalendosi di opere di artisti straordinari, che nel corso dei secoli ne hanno interpretato l’iconografia, da Botticelli, Beato Angelico, Goya, a Balla, Rodin, Bruegel, Manet, Bosch, fino a Cezanne, Taslitzky, Richter, Kiefer e che trova la sua conclusione di “salvezza” e di espiazione al termine del percorso nell’ultimo verso del Canto XXXIV «…e quindi uscimmo a riveder le stelle…».

Suggestivo l’allestimento e i grandi prestiti arrivati per la mostra, fra tutti il gesso, in scala 1.1, della «Porta dell’Inferno» di Rodin del Musée Rodin di Parigi, al trittico «Il giardino delle delizie» di Hieronymus Bosch del Museo Prado di Madrid ,  alla «Voragine dell’Inferno» di Sandro Botticelli, conservata ai Musei Vaticani, fino a Boris Taslitzky con «Le petit camp à Buchenwald» provenente dal Centre Pompidou o «Sternbild (Constellation)», 1969 di Gerhard Richter.

 

GREEN PASS obbligatorio over 12 anni. Gli appuntamenti sono anticipati di 30 minuti, prima dell’orario d’ingresso effettivo, per permettere al Museo i controlli del Green pass.

 

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