LE CASE ROMANE DEL CELIO – Novembre 2017

LE CASE ROMANE DEL CELIO

Ss. GIOVANNI E PAOLO – CLIVO SCAURO

Novembre 2017

I sotterranei della basilica dei S.S. Giovanni e Paolo hanno conservato per secoli parte di una Roma oggi sotterranea, fatta di case, terme, ninfei e vicoli. Si tratta di un complesso abitativo, denominato Case romane del Celio, una pregiata domus (del I secolo d.C.), con delle terme private al piano seminterrato, ed una casa popolare a più piani, una insula (del II secolo d.C.), separate da una stradina tuttora percorribile, sono qui evidenti le trasformazioni e le stratificazioni avvenute nel corso dei secoli. 

La tradizione identifica questi luoghi con la casa in cui i Ss. Giovanni e Paolo abitarono e furono sepolti, dopo avervi subito il martirio sotto il regno dell’imperatore Giuliano l’Apostata (361-363 d.C.).
Il complesso archeologico, scoperto nel 1887 da Padre Germano di S. Stanislao, rettore della Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo al Celio ancora oggi officiata dai Padri Passionisti, svela un suggestivo itinerario attraverso oltre 20 ambienti ipogei su vari livelli, in parte affrescati con pitture databili tra il III secolo d.C. e l’età medievale.
Il nucleo principale è costituito da una domus su due livelli, del II secolo d.C., occupata da un impianto termale privato (balneum) al piano inferiore e da un’insula, caratteristico caseggiato popolare con un portico e taberne al livello stradale ed abitazioni ai piani superiori, costruita all’inizio del III secolo d.C. lungo il Clivo di Scauro.
Le diverse unità abitative furono unite insieme nel corso del III secolo d.C. da un unico proprietario e trasformate in un’elegante domus pagana con ambienti di rappresentanza decorati da affreschi di pregio.
La straordinaria stratificazione archeologica e l’ottimo stato di conservazione delle strutture si individua già all’esterno, poiché l’attuale muro perimetrale della chiesa paleocristiana ha inglobato la facciata dell’antica insula, della quale si riconoscono il portico ad archi lungo il Clivo di Scauro e le finestre di due dei piani superiori.

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